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FATECI CASO!

Che oggi sia la giornata mondiale contro la violenza sulle donne lo sappiamo tutti, Tg, social, giornali ce lo ricordano da giorni.

Vorrei però che non fosse solo oggi il giorno in cui tutti siamo un po’ più consapevoli di quello che succede. 

Oggi è facile: condividiamo articoli, eventi di cronaca, ricordiamo al mondo quanto sia brutta la violenza, tutto bello, però oggi è solo uno dei 365 giorni che compongono l’anno.

Chiedo, quindi, a tutti di farci caso, da domani fateci caso! La violenza è ovunque e quella fisica è solo quella più evidente.

Farci caso vuol dire smettere di pensare che non potrà mai succedere a noi, a nostra sorella, a nostra madre, a nostra nonna, a nostra nipote, alla nostra amica, collega, conoscente. Farci caso vuol dire segnalare. Farci caso vuol dire guardarsi intorno, vedere le persone, andare oltre il semplice gesto educato del momento, come può essere il buongiorno o buonasera, osservare le dinamiche familiari, di coppia, genitoriali. Incuriosirsi agli altri e se osservate o sentite qualcosa di strano e non riuscite ad intervenire, almeno segnalatelo a chi pensate lo possa fare al posto vostro, perché se tutti facessimo questo, ci sarebbe meno finzione nel mondo e probabilmente non aumenterebbero quotidianamente gli eventi di cronaca nera. 

Pensare che possa succedere a tutti probabilmente smusserà leggermente le dinamiche di discriminazione con cui mi ritrovo a combattere quotidianamente. Si, le donne e i minori che hanno il coraggio di entrare in casa famiglia, vengono DISCRIMINATI. Però questo non viene detto, purtroppo. Combatto tutto il giorno con servizi, territoriali e non, che quando sentono casa famiglia cambiano il modo di porsi o di trattare le ospiti. Questa è una follia che va combattuta sempre! 

Le donne che arrivano nella nostra struttura sono donne che hanno trovato il coraggio di allontanarsi dalla loro quotidianità, dal loro posto sicuro, portando i figli con sé e mettendosi in sicurezza. Ahimè, in pochi comprendono quanto sia difficile tutto ciò. 

Pensate se da ora vi dicano di prendere il necessario e in 5 minuti abbandonare la casa dove vivete da anni, per essere portato in un luogo a loro sconosciuto dove stare per un po’, nel quale essere lontani da tutto ciò che era familiare fino a quel momento, non avere contatti con nessuno. Questo è quello con cui si ritrovano a combattere le donne che hanno il coraggio di cambiare la propria quotidianità. E la cosa che si aggiunge a tutto ciò è spiegare ai loro figli per quale motivo da quel momento in poi non vedranno, ne sentiranno, più l’altro genitore; che non frequenteranno più quella scuola; che non vedranno per un po’ di tempo quegli amici; che non andranno più dai nonni e non è detto che li possano sentire. 

Questo è l’atto di coraggio più forte che ci sia soprattutto perché questo, porta le donne agli occhi dei propri figli ad essere quelle cattive, quelle che li hanno sradicati dai luoghi familiari, dalle proprie abitudine e figure di riferimento. Le donna ,quindi, oltre a prendere coraggio per uscire da una relazione disfunzionale ( se ci pensate bene, tutti nella vita abbiamo avuto almeno una relazione così forte, così violenta, così dipendente, così vincolante. Quindi tutti potete comprendere quanto sia difficile riuscire a svincolarsi e slegarsi da tutto questo) si ritrova a dover essere il pungeball della rabbia e frustrazione dei figli. Insomma, la donna si ritrova impregnata di senso di colpa. E se ci pensate bene tutti ci sentiremmo così!

Quindi per favore fateci caso perché purtroppo le donne di solito fanno tutto questo da sole senza capire se la cosa sia giusta. Se solo avessero persone a cui rivolgersi, amici, conoscenti o familiari con cui confrontarsi che non fanno finta di nulla,  sarebbe tutto più semplice per loro e per voi che vi sentireste tutti molto più utili. 

La mia idea dell’umanità, è alquanto cinica e disillusa, però voglio provare a dargli di nuovo fiducia, chiedendovi di dare ognuno di voi un minimo di contributo a questo fenomeno inaccettabile nel 2021. Non soffermatevi ad oggi, perché oggi sarebbe troppo facile… 

Iniziate da domani, domani incuriositevi, osservate le persone che avete intorno o le vostre relazioni amicali, intime e familiari, perché se qualcosa vi stona vuol dire che c’è qualcosa che non va e non che siete matti. Se sentendo dei racconti di chi avete vicino percepite qualcosa di strano, rimandateglielo, sostenetelo, combattetelo perché le persone che si ritrovano in questo problema potremmo essere tutti, almeno  una volta nella vita. 

E vi prego non discriminate, non guardate con pietà la gente che riesce a farlo perché è sano non volersi accontentare della propria vita e volerla migliorare, pretendendo rispetto e benessere. 

Se ogni donna che io ho incontrato, avesse avuto almeno una persona che l’avesse appoggiata e sostenuta nella propria scelta, saremmo riusciti ad aiutare molte più donne. Quindi per favore vi chiedo solamente di farci caso, poi le battaglie le facciamo noi!

fateci caso

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